In tutto il mondo, circa 1 adulto su 4 e 3 adolescenti su 4 (di età compresa tra 11 e 17 anni), non svolgono attività motoria secondo le principali raccomandazioni sull’attività fisica (Linee di indirizzo sull’attività fisica in Italia, 2019). I motivi principali di tale tendenza sono legati soprattutto al cambiamento dei modelli di trasporto, all’aumento dell’uso della tecnologia e al fenomeno dell’urbanizzazione.
Siamo davvero a conoscenza dei benefici del “fare movimento”?
Mantenere un’attività fisica leggera ma regolare, come fare delle passeggiate, non può che aiutare a prevenire soprattutto le malattie cardiovascolari ma anche molte problematiche legate alla postura e agli infortuni muscolo-scheletrici.
Per esempio, secondo i dati ad oggi presenti nella bibliografia scientifica di riferimento, la pratica di esercizi che stimolano in modo apprezzabile il sistema cardiocircolatorio diminuisce del 35% la probabilità di sviluppare ipertensione arteriosa tra le persone che ne possono essere predisposte; si tratta di un dato che vale a qualsiasi età.
Quanta attività fisica? E quale fare?
Non esiste uno sport specifico o un programma di allenamento ideale per tutti. Esiste però una predisposizione ad una determinata tipologia sportiva per ognuno di noi, che non è sempre facile identificare (a causa della poca attenzione in merito al tema dell’attività sportiva che viene riconosciuta soprattutto sia delle istituzioni che dai media). Tuttavia nel giro di qualche anno anche nelle scuole primarie ci saranno professionisti specializzati in Sport e movimento fisico che sicuramente saranno fondamentali per l’indirizzamento dei bambini alla corretta attività fisica, a prescindere sia esso di carattere agonistico o amatoriale.
Identificare la giusta tipologia di sport da praticare risulta essere la decisione più difficile da poter intraprendere in quanto nella sceltapossono incidere diversi fattori, su tutti la preferenza del soggetto, la territorialità dello sport e il
contesto sociale (compagni di classe, famigliarità sportiva, etc.), la disponibilità economica e lavorativa della famiglia, etc etc.
Purtroppo questi fattori non sono sempre d’aiuto e di utilità per la scelta e la pratica di un’adeguata attività motoria. Tutta via è importante, a qualsiasi età ed in qualsiasi situazione, ritagliarsi del tempo da dedicare al movimento, sia esso semplice (camminata, nuoto, stretching), sia esso articolato (sport agonistico o amatoriale). I benefici del movimento sono solo di carattere fisico, ma anche e soprattutto mentale.
Il benessere fisico parte dal benessere mentale.
Il cuore e lo sport
Si, con un’attività fisica regolare e costante il cuore diventa più resistente e più efficiente.
In più abbassa la frequenza cardiaca, cioè il polso (numero di battiti al minuto, bpm): la frequenza a riposo è di 60-70 bpm, ma con l’allenamento il numero delle pulsazioni diminuisce (bradicardia) che si traduce in una riduzione del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Proprio un importante studio clinico – lo studio BEAUTIFUL – dimostra che la frequenza elevata è un indice prognostico negativo: “in pazienti con problemi cardiaci e con frequenza superiore ai 70 bpm aumenta il rischio di infarto del 37% e il rischio di morte cardiovascolare del 30%”.
Mantenendo la frequenza cardiaca a riposo di sotto di 70 bpm si guadagna in salute e anche in longevità. Il numero di battiti al minutorappresentano infatti un vero orologio biologico: più elevata è la frequenza, minore è l’aspettativa di vita.
A cura di Dott. Gaetano Birritteri, Ariel Srl (2022)